Caso Gregoretti: Conte sarà sentito il 28 gennaio a Palazzo Chigi

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Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sarà sentito il prossimo 28 gennaio a Palazzo Chigi. Lo ha stabilito il gup del Tribunale di Catania, Nunzio Sarpietro, durante l’udienza preliminare del processo sul caso dei migranti della nave Gregoretti tenuta stamane..

“Il 28 gennaio Palazzo Chigi si trasformerà in un tribunale, sarà la volta di Conte a essere interrogato, ha chiesto di trasferire Catania da lui. Sono curioso di sentire” ha detto Matteo Salvini, nel corso della conferenza stampa al termine dell’udienza preliminare. Il leader della Lega è accusato di sequestro di persona per il caso della nave Gregoretti.

“Da Conte mi aspetto la verità, dica quello che è successo”, ha sottolineato poi rispondendo a una domanda sulla testimonianza del presidente del Consiglio. “Poi ricordo – ha aggiunto Salvini – la Lamorgese ha fatto lo stesso per la Ocean Viking, che ha avuto il permesso di sbarco dopo dieci giorni, dopo il via al ricollocamento”.

Il leader della Lega ha rivendicato “il successo della politica di contrasto all’immigrazione irregolare” condivisa “con i miei colleghi”, e si è detto “orgoglioso di quello che ho e abbiamo fatto”. Quando era all’Interno, ha detto Salvini, “si sono ridotti del 55% i dispersi nel Mediterraneo, azzerati i numeri dei cadaveri in mare”. E ha scandito: “Io non cambio idea a seconda delle convenienze”.

Diversi “non ricordo” da parte dell’ex ministro Danilo Toninelli durante l’udienza, che l’avvocato Giulia Bongiorno ha così commentato: “Ho provato oggi tanto imbarazzo, anzi tantissimo imbarazzo per Toninelli. Tutto mi aspettavo tranne che sentirmi dire ‘non partecipavo o non ricordo’. Ho provato tanto imbarazzo perché io c’ero in quel governo – dice – ricordo quello che succedeva, io mi ricordo benissimo che i ministri competenti andavano con Conte a discutere con Salvini di queste vicende al Cdm e noi ministri che non eravamo interessati a queste questioni stavamo ore e ore ad aspettare mentre”.

Giulia Bongiorno h poi aggiunto:  “Quello che dobbiamo dimostrare è che questa legittima linea non era una scelta estemporanea di Salvini ma la linea politica del governo, non siamo contro Toninelli o Conte o ministri che hanno preso decisioni ma vogliamo evitare che si facciano processi guardando dal buco della serratura”.

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